Let's B
Due torri e due ruote. Difficile immaginare Bologna su un mezzo diverso dalla bicicletta
Bologna è da bici perché se vuoi battere il record mondiale di “giro dei viali” ora puoi prendere pure la tangenziale.
L’auto? Mezz’ora per uno spicchio di viali, due ore per parcheggiare, quarantacinque secondi per un occhiolino di Rita o una pacca sulla spalla di Sirio. Ottanta euro se va bene. Nossignori, meglio la bici. Bologna è da bici. E non solo perché così dice il nostro logo.Bologna è da bici perché Bologna è una grande città piccola. O forse una piccola grande città. E in bici diventa minuscola. In dieci minuti dalla stazione arrivi a baciare i colli. Otto se poi torni indietro. Sette se hai gamba. Niente è più distante di dieci minuti. Frisbee ai giardini Margherita? Dieci minuti dalla birra al Pratello (dodici se le birre erano due). Film in Cineteca? Dieci minuti dall’aperitivo in piazza Santo Stefano. E Piazza Maggiore? A 5 minuti da tutto. Se hai una bici. Bologna è da bici perché ha strade strette e meravigliose. Occhio ai tombini. Bologna è da bici perché se vuoi battere il record mondiale di “giro dei viali” ora puoi prendere pure la tangenziale. Si era mai sentita una tangenziale per le biciclette? Bologna è da bici perché se il 3 luglio tra piazza Minghetti e la Montagnola si scatena l’uragano ci sono i portici. Ok, non si può, ma noi abbiamo soltanto detto che ci sono.
Bologna è da bici perché Bologna è “bicieclettica”. Sui colli in MTB, verso il mare con la vecchia Bianchi verde-acqua, il giro in piazza con la bici del babbo - quella bella
– all’università con il peggior ferro che ti capiti tra le mani, così poi ti costa poco ricomprartelo in via Zamboni. Ok, era tuo, ma vaglielo a dire. Bologna è da bici perché Bologna è l’asta delle biciclette. Una parrucca, un campanaccio, un coro da stadio, una canzone, un bordello immane, una bella faccia o un vestito da sposa. Ci aggiungi 10 euro e ora anche tu hai una bici. Brutta? Meglio. Magari marchiala, così sarà tua per sempre. Forse. Bologna è bici perché Bologna le bici le mangia. In via Zamboni, ok. Ma anche ai pali, alle ringhiere, in stazione o in mezzo a una siepe in Lunetta Gamberini. Ruderi, distributori involontari di pezzi di ricambio, rampe per parcheggi azzardati, segnatempo, monumenti all’incuria e alla memoria. Bologna è in bici perché bici è alla moda. Scattofisso, frenopedale, ruote rosse, sella di cuoio, niente logo, Bianchi-Colnago-Legnago, freni a bacchetta, dinamo, uno, dieci, venti negozi, barba hipster con molletta sui pantaloni. Altro? Sì, un lucchetto che di bici ne vale due. Facciamo tre. Bologna va in bici perché BC batte K. Proprio lei, maledetta e inesorabile. Terza torre d’afa che a luglio e agosto manganella la pressione e inzuppa anima e ascelle. Aria condizionata? Quella spezza il collo. E allora bici. Veloce, più forte, più forte ancora. Aria finalmente. E se hai gambe, ma se le hai per davvero, Villa Ghigi. Ancora più aria, questa volta anche a ruote ferme. Capisci che Bologna è da bici perché a Bologna la bici non può che essere tua. Bikesharing? Sì bello, utile e pure giusto… Ma diavolo, meglio un rottame, purché sia mio! Perché avere una bici, legarla sotto casa recitando un’Ave Maria, blindarla in cantina o sopportarla in corridoio è avere Bologna. E Bologna non è una città d’altri in cui vivi pure tu. Bologna è la tua città e tua la senti. Piccola. In bici poi diventa minuscola.
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